Derby o Francesina: guida alla scelta e differenze

Ci sono scarpe nel guardaroba maschile che sono dei veri e propri evergreen. Scarpa Derby e francesina sono tra questi: scopriamone insieme le differenze.

Scarpa Derby e francesina: l’abito non fa il monaco…ma le scarpe si!

Ricordate il famoso proverbio “L’abito non fa il monaco”? Ecco, magari l’abito no, ma sicuramente le scarpe contribuiscono a definire stile e personalità di chi le indossa. E questo è ancora più vero per modelli “storici” come la scarpa derby e la francesina, di cui è importante conoscere caratteristiche e differenze per non commettere errori nella scelta del proprio outfit.

Ogni calzatura, infatti, ha un suo “linguaggio” che è bene apprendere prima di decidere se e come indossarla: scegliere una scarpa derby o una francesina è infatti una precisa dichiarazione del proprio essere. Vediamo insieme perché…

Caratteristiche e differenze tra scarpa derby e francesina

Per capire le differenze tra i modelli derby e francesina, così come li intendiamo oggi, bisogna fare un piccolo passo indietro nel tempo. Questa scarpe, infatti, iniziarono ad affermarsi tra ‘700 e ‘800 quando, con l’ascesa delle nuova classe borghese, le forme fino a quel momento utilizzate per le calzature cominciarono a modernizzarsi con l’abbassamento dei gambali, l’uniformazione della scarpa all’altezza della caviglia e l’eliminazione dei lussuosi (e spesso stravaganti) ornamenti delle fibbie.

La francesina, in particolare, è conosciuta anche come Oxford perché fu indossata per la prima volta dagli studenti universitari, rampolli delle famiglie inglese benestanti. Si tratta di un modello semplice e raffinato che da sempre rappresenta l’eleganza per eccellenza. Il tratto che la contraddistingue è la mascherina cucita sopra i gambetti che sono uniti in prossimità del collo del piede. La scarpa è poi chiusa da cinque coppie di fori passanti, di cui l’ultima è riservata al fiocco. Le varianti più comuni di francesina sono liscia con puntina o con la classica decorazione a fiore, particolare foratura in punta (detta broguering), motivo talvolta esteso anche al resto della calzatura.

A differenza della scarpa derby, questo modello di scarpa, soprattutto nelle versioni nero e marrone, si abbina perfettamente con completi eleganti da giorno: abiti sartoriali, tight o gessati. Inoltre la francesina è una calzatura che per le sue caratteristiche strutturali si adatta meglio a chi ha un piede sottile dal collo basso.

 

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La derby, invece, prende il nome dal generale prussiano Gebhard Leberecht von Blücher che la volle per il suo esercito. Da quel momento in poi tutte le truppe d’Europa la indossarono fino a quando, verso la metà dell’800, divennero ufficialmente scarpe sportive da uomo.

La differenza principale rispetto alla francesina riguarda la cucitura della mascherina che viene fatta sotto i gambetti. Questo dettaglio la rende più sportiva ed informale, adatta ad essere abbinata anche con un paio di jeans o con un semplice pantalone 5 tasche. La possibilità di regolare l’allacciatura, inoltre, fa della derby una scarpa particolarmente adatta a chi ha un piede dal collo alto e dalla pianta larga perché in questo modo può infilarla più agevolmente (anche grazie alla possibilità di regolare la distanza tra i due gambetti).

L’avete capito vero? La scarpa non è un semplice accessorio, ma un piccolo mondo che racchiude tante storie da raccontare. Essere informati è il primo passo per fare le giuste scelte di stile. E ora che conoscete le differenze tra scarpa derby e francesina non potete sbagliare.